Nella nostra civiltà materialistica nessun tema è tanto presente quanto quello di Gesù Cristo, sia nel teatro, sia nel cinema, sia nella letteratura, nella musica e cosi via.
Ma chi è Gesù Cristo?
Per molti Cristo è solo un personaggio storico del passato, nato in Palestina circa 2000 anni fa, vissuto come falegname fino a 30 anni, poi per tre anni predicatore e protagonista di una nuova religione e infine morto sotto Ponzio Pilato su una croce.
Per i veri credenti Gesù è più di un Personaggio storico, è più di un uomo. Egli è il Figlio di Dio, venuto in terra dal cielo per salvare l’uomo perduto.
Oggi Dio non visibile e tangibile, ma circa 2000 anni fa Egli decise di prendere un corpo, che poteva essere visto e toccato; Dio si incarnò in Cristo.
Vale la pena di credere in Cristo per quello che Egli è. Egli si distingue da tutti gli altri uomini per la Sua unicità.
Egli fu concepito in modo diverso, senza concorso umano. Nacque povero in una stalla. Visse in modo diverso; la Sua vita fu santa e pura e spesa per gli altri. Il Suo insegnamento fu straordinario; nessuno parlò mai come Lui. Le Sue affermazioni su Se stesso sono sconvolgenti.
Vale la pena di credere in Cristo per quello che Lui ha fatto.
Egli è morto per noi. La Sua morte ebbe valore di sostituzione. Cristo non morì per Sé, ma per i nostri peccati. Egli ci ha sostituito nella morte. Noi abbiamo dato a Lui il nostro peccato ed Egli ci ha donato la Sua giustizia (2 Corinzi 5:21).
“Egli è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4: 25).
La Sua vita, però, non si concluse con la morte. Egli fu il primo a risuscitare dai morti a una vita nuova. La tomba dove Cristo fu sepolto è vuota. La risurrezione di Cristo è un fatto storico; abbiamo diverse prove di essa. Egli si fece vedere dai discepoli per 40 giorni, dopo la sua resurrezione. Colui che aveva il potere di deporre la Sua vita e di riprenderla dopo, risuscitò vincitore.
Vale la pena di credere in Cristo per quello che dona all’uomo.
Egli dona una nuova vitalità, una vita nuova, una nuova qualità di vita, la vita eterna, che inizia quaggiù e continua nel futuro.
Cristo è risorto dai morti per condividere la nostra vita. Dobbiamo avere un incontro personale con il Cristo vivente.